Il V.I.S – ovvero “Vacuum Inside” e’ una delle mie mestruazioni mentali partorite in una delle tante buie albe invernali passate nel tugurio. Si tratta di una tecnica di assemblaggio legno/carbonio nata dopo lo scambio di idee tra il sottoscritto, Andrea Ganorra e Fabrizio Scacciafratti (noto sul Web con il nik di Persico). Su di un forum allora molto tecnico si parlava di comparazione tra due tipi di arbalete, quelli in legno e quelli in carbonio. Le due scuole di pensiero per mesi si impegnarono nel vantare e giustificare la scelta dell’uno o dell’altro tipo di arma finchè Persico non arrivò a proporre il giusto compromesso: unire le qualità dei due diversi elementi.
In pratica si trattava di interporre tra i vari strati di legno altrettanti strati di carbonio al fine di irrigidire ulteriormente la struttura. Andrea subito si impegnò a realizzare due prototipi, il primo in solo legno lamellare, il secondo interponendo strati di legno ad altrettanti strati di carbonio. Ma dopo un accurato test le differenze si rivelarono minime e non giustificavano il notevole impegno economico e pratico del composito.
Le mie attenzioni in quel periodo, come un pò tutti gli arbageppetti, erano quelle di creare un’arma snella e sottilissima; ma il legno ha i suoi limiti e sotto certe misure era impossibile scendere. Da qui nacque il V.I.S. La mia intenzione era quella di realizzare una struttura cava in composito all’interno dell’affusto in legno; in questa maniera non solo si univano le proprietà dei due elementi, ma la tecnica poteva aprire nuove strade alla ricerca di essenze le cui caratteristiche spaziavano oltre le qualità marine dei legni.
Il primo a nascere dal crescente travaglio fu il “protoroller”, un’arma che ancor oggi vanta pochi rivali: Rollergun con elastici pretensionati e caricamento a leva capace nelle prove in piscina di passare di oltre 2 metri un bersaglio di 10 cm di spessore posto a 5 metri dalla punta dell’asta (Persico dovrebbe avere ancora i filmati realizzati in quell’occasione).
Il “proto roller” -prestazione pubblica a parte- rimase appeso nella rastrelliera; quello che cercavo in un’arma non era la potenza ma le qualità balistiche. Scartata l’idea di un’arma snella, inutile se accompagnata ad una buona dose di potenza, nacquero diversi “SpartaKo” e altrettanti V.I.P.ra, fucili realizzati con essenze “diverse” ricercate non per le qualità marine ma per le doti “sonore”…
con modifiche tecniche come la testata “pakkia” ed il guida-asta a “geometria diversa” i cui particolari tratteremo in seguito…
Ma in pratica cos’e’ il V.I.S.? Come si realizza? Vediamolo insieme…
Si tratta di creare all’interno dell’affusto, per tutta la parte funzionale, una struttura cava in composito, in pratica due “omega” che unite abbiano la forma di un tondo con due costolature verticali. Si comincia fresando il centro di altrettanti listelli con un utensile a testa tonda da 12mm di diametro…
Il tondino al centro da 10mm di diametro servirà in seguito per ottenere la stampata. A questo punto stratifichiamo il composito; per ottenere uno spessore adeguato alle esigenze uso 5 fogli di carbonio da 200g per mq su entrambi i listelli, separo le parti con del nailon. Affinchè non si incollino vi inserisco il tondino…
…con l’aiuto di 2 spine centro bene i pezzi e riaccoppio mettendo sotto forte pressione…
Passate le canoniche 24 ore necessarie ad una buona catalizzazione della resina possiamo:
- levare le morse
- staccare i pezzi
- eliminare nailon e tondino
e dopo una leggera cartatina con una grana da 80 resinare e riaccoppiare come precedentemente fatto. Il risultato sarà una struttura cava cilindrica di 10mm con 2 costole verticali di notevole spessore -3mm circa- di carbonio. A mio modesto parere, dopo diversi modelli provati, mi sento in grado di garantire in un fucile assemblato V.I.S. doti difficilmente riscontrabili anche nei migliori e blasonati arbalete in commercio.
Provare per credere ;-))))
Buon lavoro e pescate in sicurezza!!!
Superpakkio